il ContaStorie

Il progetto
Bobo Pernettaz http://www.bobopernettaz.com/
progettazione e realizzazione podcast
autunno 2022
Bobo Pernettaz è un artista valdostano. È pittore e scultore, con uno stile molto personale. Combina tecniche pittoriche e scultoree, in pratica i suoi quadri sono tavole di legno sulle quali aggiunge delle altri parti di legno sagomato in modo da creare un effetto a tre dimensioni. Usa tinte piatte e colori acrilici estremamente vivaci. L’insieme è estremamente caratteristico: una volta conosciuto il suo stile è impossibile non riconoscere le sue opere.
Tratta di argomenti legati alla sua terra, alla natura, alle tradizioni valdostane.
Bobo ha iniziato a scrivere storie e a portarle in giro in reading pubblici in cui mescola storie, tavole, canzoni. Ma il suo problema era quello di ampliare il suo pubblico e, al contempo, riuscire a fissare in modo più permanente la sua opera. Garantire che questa potesse durare nel tempo ed essere fruita da ascoltatori anche nel futuro. Insomma: lasciare un segno.



Il podcast nasce nel segno della tradizione orale, per anni strumento culturale fondamentale.
Una volta conosciuto Bobo Pernettaz, di cui apprezzavamo già le opere pittoriche, come autore di testi, abbiamo immediatamente visto la potenzialità di creare un podcast dalle sue storie.
In fondo il podcast nasce nel segno di quella tradizione orale che per moltissimi anni (e fino in epoche recenti in Valle d’Aosta) è stato uno strumento culturale fondamentale.
A questo si aggiungano le innate doti istrioniche di Pernettaz, la cui personalità prorompente emerge nel suo eloquio, per cui ascoltarlo leggere ciò che ha scritto rende l’esperienza ancor più significativa.
Abbiamo quindi suggerito di creare una serie orizzontale di podcast che, con cadenza mensile, proponesse le storie.

La scelta del nome è stata naturale: il ContaStorie.
Si tratta di una distorsione del concetto di cantastorie che, in effetti, è quello che fa Bobo nei suoi spettacoli.
La sua autoironia ha suggerito di far passare anche un aspetto goliardico e un po’ truffaldino del personaggio. Chi racconta storie è anche il “contaballe”.
Infine la parola “cunta” in patois significa storia, favola. In questo modo ci siamo raccordati al territorio che è sempre molto presente nell’opera di Pernettaz.
Una volta stabilito il nome abbiamo provveduto a creare una copertina in cui ci fosse in primo piano un autoritratto dell’artista.
La parola “cunta” in patois significa storia, favola
Lo scopo era di rendere intimo, quasi fisico, il contatto tra autore e ascoltatore.
A questo punto abbiamo creato lo “stile” che avrebbe caratterizzato il podcast.
Considerata la potenza e la poliedricità della voce di Pernettaz, abbiamo deciso di creare un paesaggio sonoro il più spoglio possibile e di non “pulire” eccessivamente la voce, lasciando sospiri, fiati e, a volte, persino dei difetti di pronuncia o dei piccoli suoni naturali. Lo scopo era di rendere intimo, quasi fisico, il contatto tra autore e ascoltatore.
C’era poi lo stile narrativo caratteristico di Bobo, fatto ad immagini, fortemente contaminato dall’arte figurativa che è la sua principale forma di comunicazione. Per riprendere questo aspetto, abbiamo scelto di usare una serie di suoni che siano estremamente evocativi (il gocciare di una fontana, il ronzio degli insetti, il suono delle campane di notte ecc).
A concludere il lavoro abbiamo composto una musica minimal per la sigla: arpeggio di chitarra folk e un fischio. L’idea era di evocare l’immagine dei vecchi cantastorie che giravano i paesi. Una melodia essenziale e al tempo stesso orecchiabile.
Il podcast Il ContaStorie è uscito ai primi di novembre su Spotify
(questo il link: https://open.spotify.com/show/2ZJ9uUZTa57r4y0pQKIHtk ) e su tutte le principali piattaforme.
Nel mese di Dicembre, complice il fatto che si trattava di una storia di Natale ha avuto una diffusione enorme.
Nei mesi successivi sono usciti nuovi episodi con uno stile narrativo sempre più improntato al podcast.